L’arte c’è

Con la mostra L’arte c’è, si riaccendono le luci delle vetrine della biblioteca San Giorgio con figure, immagini e colori dei tanti artisti contemporanei conosciuti in questi anni negli allestimenti ospitati soprattutto nell’Art Corner.

Rimarranno esposte fino a febbraio soprattutto le riproduzioni di opere in forma di manifesti, con una carrellata di immagini scelte tra le più significative degli autori omaggiati durante questi ultimi tre anni: i paesaggi urbani e le strade deserte della pittura fotorealista di Richard Estes, le nature morte coloratissime e i soggetti musicali di Stuart Davis, il blu dell’artista Yves Klein, le sculture compresse di César, gli strumenti musicali infranti di Arman. Tanti soggetti che hanno dato forma a una collezione di poster prodotti grazie alla disponibilità del marchio Sheet Art, che ha anche realizzato, in collaborazione con gli artisti ospitati nella San Giorgio, una serie di gadget artistici come taccuini, album, quaderni. Ma ci sono anche i manifesti d’artista provenienti da alcuni dei luoghi più mitici del collezionismo d’arte come la Galleria Maeght di Parigi e Saint Paul de Vence, o Il Naviglio di Milano. E ancora fotografie artistiche, manifesti, dépliant, cataloghi, per ricordare chi è passato dalla San Giorgio: da Piergiorgio Colombara a Andrea Rauch, da Marco Giacomelli a Luca De Silva, artisti che hanno anche voluto omaggiare la San Giorgio donandogli alcune loro opere.

L’arte c’è è un allestimento che, in attesa di riprendere la regolare attività espositiva della biblioteca, vuole trasmettere un messaggio augurale e positivo per il futuro, per testimoniare che l’arte è viva, con la convinzione che lo sguardo degli artisti, come è stato nella storia millenaria dell’arte, ci può mettere in condizione di capire chi siamo e chi stiamo diventando.

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